parole e immagini



Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».

Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”

L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?

Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:

1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’

Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.

Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.


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Ombre Luci Sfumature




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Ghost

sabato 23 febbraio 2008

# GH0173


Verso lune scoppiettanti - dedicato con simpatia a

1 commento:

  1. Grazie per l'immagine che riprende perfettamente spirito e lettera del mio romanzo "Lune a Scoppio".
    Inoltre, ho apprezzato in maniera particolare che tra quelle lune tu abbia fatto volare un'auto... d'epoca. Perche'? Mi ricorda quello straordinario istante in cui in E.T. vediamo appunto il simpatico extraterrestre che su una bicicletta (ed insieme al suo piccolo amico) sembra quasi sfiorare la luna.
    Penso che se cinema e letteratura vogliono mantenere un autentico legame con la fantasia, debbano anche correre il duplice rischio dell'ingenuita' e dell'assurdita'.
    Ma tu come avevi fatto ad intuire il tutto o (come si dice a Cagliari) a "sgammare la storia"?
    Diavolo d'1 Ghost!
    Comunque, ri-grazie.

    RispondiElimina

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