# GH0021
Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
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La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
la variabile fondamentale della formula siete Voi stessi.
Ghost
Ciao ghost, questa foto mi da un emozione fortissima. Come faccio a scrivertene in modo privato?
RispondiEliminaQuest' immagine mi trasmette una bella emozione: "tenerezza"infinita; lo stato d' animo : "libertà".
RispondiEliminaOgni bambino mi trasmette tenerezza e vedere questo piccolino avanzare dentro l' acqua cristallina mi dà la percezione della sua soddisfazione, del suo piacere e della sua curiosità mentre cammina tranquillo e a passi veloci mentre si gode la libertà di sperimentare quell' ambiente nuovo e stimolante con tanta acqua che si muove sotto i suoi giovani ed inesperti piedini , di sentire il fondo sabbioso morbido e soffice.
Nell' avanzare guarda l' acqua ed i suoi piedi mentre affondano nell' acqua e con le mani esprime e racconta la sua meraviglia e stupore per quel momento unico e magico.
riconosco che la fotografia è molto bella ma vedendo il bambino solo davanti a un orizzonte infinito non posso fare a meno di provare ansia e preoccupazione per lui.Se al suo fianco ci fosse una persona adulta la guarderei con più serenità.Comunque mi dà ansia.
RispondiEliminaL' immagine è stupenda, sembra di toccare con le mani lo specchio marino che si muove sotto i piedi del bambino!
RispondiEliminaL' emozione che mi procura è "rimpianto" e l' atteggiamento : "vittoria".
Rimpianto per non aver avuto una mamma coraggiosa(la mia aveva quasi terrore del mare) che mi trasmettesse sicurezza nell' approccio al mare e vittoria da parte del bambino perchè riesce (grazie allo sgurdo vigile e attento dell' adulto)a superare la sua inesperienza/timore e allo stesso tempo vittoria sulle sue piccole difficcoltà infantili!
Maliconia e solidarietà....
RispondiEliminaMalinconia per non essere più un bambino/a( a loro viene concesso di sbagliare in vitù dei dati anagrafici....); solidarietà con quel bimbo per il coraggio di avanzare con determinazione e curiosità in um "mare" sconosciuto ma meraviglioso!
al primo sguardo la foto del piccolo suscita in me dolcezza e tenerezza ma, guardando il vasto orizzonte e il mare, che identifico con la vita, con le sue insidie nascoste in quella calma piatta, mi viene voglia di tuffarmi dentro la foto per portarlo via al sicuro ...
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