# GH0165 Una Cartolina da...
Inviata da Giulia - dedicata a Sognatrice - con commento
Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
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Ghost
Cara Sognatrice, così vedo la mia vita. Da una parte tutto il peso delle situazioni difficili, dall'altra parte la dolce leggerezza degli attimi più belli, al centro la spossatezza per un'alternanza che illude, deprime, sfianca. In questi momenti corro ad aprire la mia valigia dei sogni e in essa trovo ristoro. I sogni infranti non sono più sogni ma illusioni perdute. I sogni rimangono sogni finchè continuiamo a sognarli. Ciao. Giulia.
RispondiEliminaCara Giulia, bellissime le tre immagini legate tra loro da un sottile ma forte filo d' unione, rosso come il sangue e passionale come la vita!
RispondiEliminaMentre leggo le tue parole ripenso ai miei sogni e al mio modo di sognare e tanti miei pensieri s' intrecciano ai tuoi....
Ripenso ai sogni "non realizzati" e mi rendo conto che non tutti sono stati "illusioni perdute", dal momento che ora più che mai, molti continuo a trovarli ancora nella mia valigia e in quel caos mi ritrovo a fantasticare ad occhi aperti!
Concordo in pieno che "i sogni rimangono tali finchè continuamo a sognarli" e non c'è niente di più magico.
Grazie e ciao anche a te!!!
Certo che noi(piccoli)esseri umani siamo proprio strani...a volte voliamo insieme ai nostri sogni e a volte non riusciamo neanche a farci sfiorare dall' ipotesi di essere in grado di elevarci ad un livello superiore che è quello di sognare, chiusi nel nostro cinismo e nell' idea che bisogna costruirsi una bella e robusta corazza e "stare con i piedi per terra" per non farsi fregare.
RispondiEliminaPer fortuna ogni tanto lasciamo aperto uno spiraglio, senza che neanche noi ce ne rendiamo conto!
Cosa sarebbe la vita senza sogni? Io penso che sarebbe come vivere a metà, sarebbe come vedere una rosa bellissima e non poter sentire il suo profumo.
A volte, strada facendo ci si rende conto che qualche sogno era una terribile e devastante illusione, ma pazienza, valeva comunque la pena tentare...