Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
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La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
la variabile fondamentale della formula siete Voi stessi.
Ghost
"Letargo" .
RispondiEliminaCome stato d' animo mi fa pensare alle varie fasi del "letargo" di un uomo(o donna)...
Si, è come se con quest' immagine si vuole rappresentare l 'alternanza di vari momenti della vita o comunque il sonno della ragione, quando il corpo e la mente sono stanchi e appesantiti ....
Le nicchie ricordano le catacombe.
La posizione fetale richiama immediatamente al bisogno di protezione, consapevole o non, in tre momenti della vita: l' infanzia, l' adolescenza e l'età adulta. Il primo opercolo, dal basso, è irrorato di luce e mi da l' idea della vita allo stato puro, privo di "contaminazioni". Al centro compaiono le prime ombre, sinonimo di dubbi e incertezze. Infine in alto, in una posizione di maggiore "esposizione", il soggetto è quasi avvolto dall' oscurità, che cela figure insidiose, la sua è una condizione di grave conflittualià interiore.
RispondiEliminaMi sono concentrata nell' analisi dell' immagine a tal punto da aver tralasciato di esprimere quale sia il mio stato d' animo, chiedo scusa e rimedio subito! Benchè abbia provato varie sensazioni, una domina su tutte: Sofferenza.
RispondiEliminaIl titolo, che trovo appropriato all'essenza dell'immagine, è il seguente: "Esistenza".
RispondiEliminaIl corpo vive le emozioni e si lascia coivlgere/travolgere dalle situazioni...
RispondiEliminaPer arrivare all'apice della scala della vita bisogna lottare, ma oggi vedo in quei corpi il mio corpo stanco che cerca il sonno della ragione e cerca ristoro.