parole e immagini



Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».

Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”

L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?

Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:

1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’

Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.

Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.


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Ombre Luci Sfumature




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Ghost

domenica 16 dicembre 2007

# GH103/106 Take it easy !








1 commento:

  1. Guardando queste immagini ho iniziato a ridere fin dall' inizio, non certo per le disgrazie dei malcapitati personaggi!
    Direi subito il mio atteggiamento ed emozione: Solidarietà e condivisione dello stato d' animo dei personaggi!
    Infatti tutti ridono e si mostrano "positivi" e ironici davanti alla loro "storia", non certo perchè sono diventati tutti pazzi(lo stesso stato d' animo lo sto vivendo personalmente in questo periodo......), ma perchè quando hai finito di prendertela col mondo intero per quello che ti è capitato, la reazione paradossale è quella di vedere la situazione con un altro stato d' animo, riuscendo a sorridere e qualche volta ridere (ripeto: dopo aver fatto a botte con te stesso e con gli altri!), perchè pensi dentro di te: "In fondo in fondo.....poteva andare peggio!!!!"
    Trovo che il personaggio più esilarante è il signore che ha appena terminato di spegnere..... con l' estintore, il suo arrosto, mentre magari, stanno per arrivare gli invitati o già attendono in sala da pranzo!
    La ragazza che ha la casa distrutta da un uragano, con l' acqua che sale di livello sempre più e con noncuranza telefona , senza agitarsi, per chiedere aiuto o forse sta raccontando(semplicemente), ad un' amica i particolari della vicenda senza perdere d' occhio il soffitto, ultima via di fuga e salvezza, è sicuramente invidiabile!
    I palloncini colorati mettono in salvo il suo cagnolino, mentre lei col sorriso osserva la scena e, sempre con calma, quando ha finito la conversazione al telefono, salirà sulla sedia e si metterà anche lei in salvo.
    Beata fantasia e beata ironia!
    Ma quanta strada bisogna fare prima di riuscire a vivere con tale ironia certe situazioni.....

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