Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
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La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
la variabile fondamentale della formula siete Voi stessi.
Ghost
Stato d'animo e atteggiamento verso l' immagine è: Rimpianto per chi non c' è più ed Emozione nel rivivere certi ricordi del passato.
RispondiEliminaLa sfera argentata mi fa venire in mente una palla di Natale, una delle tante che si usano per addobbare l' albero di Natale , la mano che la sostiene potrebbe essere la mia....cosa proietta la mia memoria in quel riflesso?
Un vecchio che oggi non c' è più e che detestava il Natale!
Anch' io , col passare degli anni, ho respirato il suo stato d' animo e ho finito per amare sempre meno il Natale...diventando un po' orso
con la voglia crescente di non farmi travolgere dai luoghi comuni e dalle circostanze.
Peccato che il tempo non mi ha aiutato e dato l'opportunità di dire a quel vecchio quello che penso oggi del Natale.....Peccato non potergli dire che oggi il Nalale non mi spaventa più come ieri e pazienza se oggi non sarà come la maggior parte delle persone pretende!
Gli direi che le ricorrenze , per quanto belle e magiche possano sembrare , sta a noi renderle e soprattutto sentirle tali.
Pazienza se molti resteranno delusi del "MIO" Natale.....però, forse, per la prima volta farò Natale nel mio cuore : sarà piccolo e povero ma con una luce nuova, perchè ho trovato una pace(sofferta) che non conoscevo!
Il mio augurio è pace a tutti!