parole e immagini



Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».

Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”

L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?

Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:

1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’

Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.

Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.


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Ombre Luci Sfumature




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La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
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Ghost

martedì 25 settembre 2007

# GH0052 Una Cartolina da...

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inviata da S.J - Nuova Delhi - dedicata a Ghost

" नमस्ते Dear Mr G. You know what I mean... "

3 commenti:

  1. Bisogna ascoltare i silenzi dell' anima...ma ci vuole un' intelligenza spirituale per arrivare a percepire di chi ci sta vicino e una sensibilità che dev' essere lieve come il respiro di un bambino, talvolta le parole non servono!
    "Bisogna essere felici di nulla, di una goccia d' acqua oppure di un filo di vento.
    Di una coccinella che si posa sul tuo braccio o del profumo che viene dal giardino.
    Bisogna camminare su questa Terra con le braccia tese verso qualcosa che verrà e avere occhi sereni per tutte le incertezze del destino.
    Bisogna saper contare le stelle, amare tutti i palpiti del cielo e ricordarsi sempre di chi ti vuol bene.
    Solo così il tempo passerà senza rimpianti e un giorno potremo raccontare di aver avuto tanto dalla vita....(M. Alvarez)

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  2. "BISOGNA SAPER CONTARE LE STELLE, AMARE TUTTI I PALPITI DEL CIELO E RICORDARSI SEMPRE DI CHI TI VUOL BENE".
    Caro G, oggi splende una nuova luce e d' ora in poi anche le stelle saranno più belle e luminose perchè non ti sei scordato di noi e non hai dimenticato quanto ti vogliamo bene....
    La tua lotta sia per tutti noi un modello da prendere come esempio e per me sia il motore per non arrendermi mai!

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  3. I silenzi dell'anima spesso sono troppo rumorosi e non si riesce a fare spazio per trovare serenità e armonia per arrivare all' intelligenza spirituale.
    Quanto devono camminare i miei piedi e quanto cielo devo guardare prima di poter arrivare al mio spirito, dimenticando me stessa?
    Vorrei poter essere lieve come il respiro di un bambino....ma devo percorrere ancora molta strada, sono ancora molto, troppo lontana dalla meta!

    RispondiElimina

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