Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
Un click sulle immagini per ingrandirle.
Un click sul titolo del Post per accedere alla sua pagina completa di commenti.
Un click sulle voci 'commenti' o 'posta un commento' per inserire le Vostre considerazioni.
Buona navigazione.
La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
la variabile fondamentale della formula siete Voi stessi.
Ghost
D E I
RispondiEliminai s s
p t o
e r l
n a a
d n m
e e e
n a n
z z t
a i o
o
n
e
Ciao Corsivo, mi sono permessa il lusso di giocare, avevo voglia di divertirmi un po' con le tue letterine ed ho finito per trovare il(mio) senso alle immagini che hai proposto.
Dal tuo titolo salta all'occhio la sigla DEI.....
Nel tempo mi sono resa conto che l' insegnamento ed il continuo martellamento che gli "Dei" predicavano: "più fai questo o quello, più ti fa bene", crolla senza pietà!
Come per la lettura, stesso discorso per : Tv, computer, cibo, vino , alcool, sport, viaggi e tanto altro ancora...), si rischia di trasformare uno o più di questi naturali e sani interessi, in veri e propri DEI o se si preferisce idoli, ma potrebbe essere anche il nome di una Sindrome....da D.E.I.:Dipendenza-Estraneazione-Isolamento!!!
Più di qualcuno finisce per identificarsi con una corrente di pensiero(per certi versi è capitato anche a me!)di tipo spirituale, culturale, ideologica o filosofica, divorando fino ad arrivare ad un (esagero ma a volte è così.....)"cannibalismo- letterario" isolandosi dal contesto sociale e reale in cui si vive.
Altri arrivano alla "simbiosi-a-senso-unico" con determinati programmi televisivi, intrappolati nella dipedenza del:"voglio vedere come va a finire" senza spaziare e tentare di mettere in discussione quello che vedono, rimanendo nella loro ostinata convinzione e finindo così per "adorare" i propri DEI nel ruolo di spettatori passivi, schiavi al loro "altare". L' estraneazione dal resto dell' ambiente familiare dove vivono è inevitabile, anche perchè mai sia spegnere tutto e perdere un po' di tempo per parlare o semplicemente guardarsi negli occhi!
Vorrà dire che inventeranno il farmaco per curare i nostri e troppi Dei o idoli che non portano nessuna luce e continuano a spegnere la nostra fantasia, se noi lo permettiamo !....