Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
Un click sulle immagini per ingrandirle.
Un click sul titolo del Post per accedere alla sua pagina completa di commenti.
Un click sulle voci 'commenti' o 'posta un commento' per inserire le Vostre considerazioni.
Buona navigazione.
La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
la variabile fondamentale della formula siete Voi stessi.
Ghost
Trompe l'oeil: inganna l'occhio. Le due immagini sono dipinte con questa tecnica sulla parete di un ristorante toscano e sembrano esaltare l'atmosfera di festa e agitazione per la vendemmia, la presentazione e gli assaggi dei vini novelli. Ed è autunno. Così mi chiedo se anche le sensazioni che ci portiamo dentro relative alle stagioni non siano anch'esse un tromper, un inganno nel quale ci adagiamo a coccolare e dare un tempo a malinconie sublimate in luoghi comuni. Nessuna stagione è di per se triste o allegra ma lo diviene per il nostro modo di viverla. Ho letto su un blog amico che sarebbe triste avere 'l'inverno dentro'; mi chiedo perchè. In montagna, dove l'inverno è climaticamente più duro, questa è la stagione dell'allegria, della gioia di godere la neve, degli incontri nei rifugi al fuoco dei camini, del fermento per l'arrivo dei turisti che ripopolano paesi di poche anime che in estate ricadono nella monotonia della solitudine. In questi luoghi potrebbero dire che è triste 'avere l'estate dentro'. Sia l'estate che l'inverno sono, a livello di colori, le più monotòne, con la prevalenza del giallo e del bianco; una insopportabile per il caldo, l'altra per il freddo. Dunque perchè una dovrebbe essere allegra e l'altra triste? Dipende solo dal nostro modo di viverle e spesso in inverno ascoltiamo la tristezza che in estate abbiamo cercato di annegare nell'azzurro del mare, così come altri in estate ascoltano la tristezza nascosta dalla neve invernale. Il modo di vivere le stagioni è legato alla latitudine, anche a quella del nostro cuore. Per i luoghi comuni invece e purtroppo, non c'è latitudine.
RispondiEliminaSpiegel
Conosco questa tecnica e ogni volta resto affascinata e incredula per l' effetto illusorio che producono queste opere.
RispondiEliminaMa qui abbiamo due rappresentazioni , tra i particolari mi colpisce subito il grappolo d' uva bianco e l'altro d' uva nera, il bicchiere di vino bianco ed il bicchiere di vino nero, ma di questo parlerò dopo...
In riferimento al commento di Spiegel e al discorso legato alla percezione delle stagioni, al nostro vissuto e alla latitudine..., trovo che spesso subiamo senza renderci conto, l' influsso dei "luoghi comuni" e che ci lasciamo ingannare come in un trompe l' oeil, dando per scontato che quella situazione, stagione, ambiente, etc., etc., è così perchè è sempre stato così, senza tentare di rimuovere quella crosta di frasi fatte, legate ad esperienze precedenti e preconcetti che finiscono per chiuderci in un concetto piuttosto che in un altro, senza darci la possibilità , purtroppo, di evolverci!
Ricollegandomi al vino-bianco e al vino-rosso quante volte abbiamo sentito dire e discutere illustri personaggi sulle nobili proprietà di un vino rispetto all' altro nel tentativo di universalizzare i loro concetti e le loro conoscenze, quasi che tutti dovessimo avere un unico concetto a riguardo....
Questo discorso può estendersi all' infinito.....ognuno di noi ha la percezione delle cose in base a tanti fattori, l' importante è tenere sempre aperta una porticina, quella dell' umiltà di riconoscere che non sempre quello che credevamo una verità lo sia davvero e che le emozioni che producono le stagioni sono talvolta un inganno, perchè si può provare, dentro di noi, un freddo polare in pieno Agosto...o un caldo tropicale in pieno Dicembre....senza esseci spostati dalla nostra città d' origine!
Chiedo scusa per la lungaggine....
Stato d' animo ed emozione:
Fascino ed illusione.