parole e immagini



Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».

Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”

L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?

Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:

1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’

Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.

Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.


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Ombre Luci Sfumature




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La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
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Ghost

sabato 24 novembre 2007

# GH0085/86/87









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2 commenti:

  1. La ragazza ha finito di sorseggiare il suo caffè-nero-bollente, ha dato uno sguardo fuori dalla sua casa-galera(ce ne sono di varie tipologie, gli architetti sono tanti....per tutti i gusti!) che la tiene prigioniera ed ecco che i suoi occhi incontrano il miracolo : un ramo con fiori rosa pastello illumina il suo sguardo spento e diffidente , finalmente decide di lasciarsi travolgere, ma certo....può rompere quelle sbarre che la tengono prigioniera!
    Si riversa in strada e via, basta solo allontanarsi un po'......dallo stress, basta rompere qualche regola e correre a piedi nudi nel verde che ancora esiste intorno a lei, basta aprire gli occhi, il cuore e un po' la mente, liberare la fantasia!
    Stato d' animo e emozione: Immedesimazione e proiezione.

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  2. Se fossi un pittore prenderei una tavolozza, una scatola di colori e con un pennello da artista dipingerei di rosa pastello tutti i mattoncini della casa-galera di quella ragazza, poi prenderei una manciata di colori magici, tali da neutralizzare e cancellare le sbarre della sua infelice prigione e permetterle di evadere!
    Prenderei poi tutti i colori della luce e tutte le sfumature calde del sole per colorare ed illuminare il cielo che avvolge quella strada grigia dove transita quell' automobile, al posto del cartello che indica la fine dello stress, sciverei con i colori dell' arcobaleno , ad indicare l' ingresso : "GIOIA" !
    Nell' immagine con il prato verde dove la ragazza corre libera e felice scriverei un altro cartello con le sfumature del rosso e della sanguigna : "VITA", perchè tutto questo è sempre il trionfo ed il risultato delle lotte precedenti!

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