Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».
Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”
L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?
Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:
1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’
Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.
Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.
Ombre Luci Sfumature
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La formula del blog :
Immagine=sensazioni + stato d'animo/atteggiamento
la variabile fondamentale della formula siete Voi stessi.
Ghost
Quest' immagine fa correre la fantasia così come fanno le nuvole sotto la spinta del vento....
RispondiEliminaStato d' animo e atteggiamento : Liberazione e Immensità.
Ma di chi sarà quella piuma coraggiosa che ha deciso di volteggiare solitaria e caparbia in un cielo immenso tra i raggi caldi del sole e qualche lontana nuvoletta?
Forse è di una giovane e coraggiosa aquila che tenta di conoscere e sfiorare il sole e catturare i misteri che racchiude o forse appartiene ad un giovane e ingenuo scrittore, che vaga in cerca di nuovi sentimenti e nuove emozioni da scrivere e riportare su bianche pagine della sua vita, nella costante ricerca di nuovi colori e sfumature da conservare per i giorni meno luminosi dell' autunno.
O forse sono io , si... vorrei essere quella piuma , libera e leggera , farmi sfiorare e lasciarmi trasportare dal vento, ignara del percorso e della meta finale da raggiungere, felice e incosciente di volteggiare tra nuvole e raggi di sole, in un infinito cielo blu-cobalto che mi penetra fino all' anima e mi dà il coraggio dell'aquila e la curiosità ingenua di quello scrittore!
Ma la fantasia corre e si porta via i pensieri....
Un tempo non esistevano le penne biro per scrivere e chi aveva il privilegio di saper scrivere, usava intingere una piuma o una penna, come quella dell' immagine, in un calamaio che conteneva dell' inchiostro .
RispondiEliminaQualcuno sostiene che un tempo si era soliti scrivere cose che oggi per molti sono superate e patetiche , ma forse quella piuma che vola verso la luce appartiene a qualcuno che vive nel nostro tempo e che ha ancora voglia di scrivere tanti bei pensieri "superati", parole cariche di ottimismo e speranza, parole che abbracciano e danno sicurezza, parole che scaldano il cuore, parole che i nostri occhi non sono più abituati a vedere e parole che invece ci aiutano a dare un senso alla nostra vita.
Sono parole cariche di luce!