parole e immagini



Fin da bambini abbiamo imparato o meglio avremmo dovuto imparare, a sviluppare una delle facoltà di giudizio apparentemente più semplici e ad emettere con sufficiente sicurezza la sentenza: « Mi piace - Non mi piace ».

Ben altre difficoltà comporta esprimere un giudizio di “ bello – non bello ” per le implicazioni di ordine estetico-filosofico-culturali insite nella valutazione del “bello” come “intrinseco-oggettivo-soggettivo.”

L’empatia è un’altra facoltà primordiale ereditata alla nascita ma quante persone possono dichiarare di averla nutrita abbastanza da svilupparla fino a “ viverla pienamente” nei rapporti quotidiani?

Dell’esattezza o meno di un nostro giudizio empatico si può trovare conferma solo nella sincerità di chi abbiamo davanti o un flebile riscontro nel suo comportamento reale (non filtrato da una nostra interpretazione). Se l’empatia non è matematica, se le conclusioni non sono certe, se può lasciare dubbi o procurarne nuovi, si può affermare che serva a qualcosa? Il ‘quanto serve’ è direttamente proporzionale a due fattori:

1. quanto ci interessa sviluppare e arricchire le nostre capacità di interrelazione nei rapporti interpersonali.
2. quanto ci interessano ‘gli altri’

Per saperne di più, per utilizzare le immagini come esercizio e dare una mano agli ‘”altri” lavorando su se stessi, percorrete il sentiero verso il faro, salite sulla barca e seguitemi.

Se preferite semplicemente navigare nel mare dei colori, siete e sarete comunque benvenuti.


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Ombre Luci Sfumature




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La formula del blog :
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Ghost

giovedì 28 giugno 2007

# GH0018


4 commenti:

  1. Guardando questo Faro ed il paesaggio circostante lo stato d' animo che percepisco è di "SERENITÃ ".
    Se posso aggiungere un commento....la barca adagiata sulla riva mi fa pensare che precedentemente c'è stata una terribile burrasca , ma ora regna, finalmente la quiete e la "Serenità "!

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  2. Non posso fare a meno di confrontare questa tela con quella del faro nel giardino. Questa mi da malinconia,l'altra mi fa venir voglia di essere là.Dipenderà dal guardiano del faro? ciao ghost!

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  3. Nell’immagine trovo due modi d’essere molto diversi: quella naif che dà il tono al tutto; quella del faro, di solito associata al lato burrascoso (ovvio, certo!) dell’esistenza. Il naif ed il burrascoso, o diciamo pure il “gotico” fanno parte di me. Ma quale può essere la relazione tra due lati opposti? Devo rivedere l’immagine… Interessante e stimolante.

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  4. IL FARO SUL MARE DI NOTTE
    Abbiamo miliardi di cieli celati nell’anima.
    Risplendono stelle filanti, comete e diademi.
    Nei quali il faro sul mare di notte ci guida.
    Avendo speranze che ci appaiono necessarie.
    L’ aria salmastra sulla pelle, si ode il cantar.
    Di mille e mille sirene. Ma Ulisse siamo tutti noi.
    Occhieggia una stella silente, palpitante.
    C'è stato qualcuno che ha detto parole ed
    Una dopo l’altra si udirono ancor prima. Davvero.
    Che il tutto compagnia ci facesse. La luna…
    Cantava pur essa. E, l’orchestra, eseguiva.
    Un ritmo ancestrale, un’armonia mai uguale

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